Carpino Bianco
Biologia e distribuzione
Il carpino bianco (Carpinus betulus L., 1753) appartiene alla famiglia delle Betulaceae ed è una specie ampiamente diffusa in Europa, con un areale che si estende dalla Francia all’Ucraina, raggiungendo la Danimarca a nord e l’Italia a sud. Nel nostro Paese è presente in quasi tutte le regioni, dalla pianura – dove oggi è raro a causa della distruzione dei boschi planiziali – fino alla fascia montana inferiore, spingendosi fino a 600 m di quota, ad eccezione delle aree mediterranee più aride e calde. In Carso è presente, seppur non comune, soprattutto sui versanti esposti a nord e nei fondi delle doline. Questa pianta, dalla crescita molto lenta, può raggiungere un’altezza di 25 metri, presentando un portamento dritto e una chioma densa, di forma globosa o leggermente allungata. Il tronco si distingue per la sua fibratura spiralata, che gli conferisce un aspetto elicoidale. La corteccia, sottile e liscia al tatto, è di colore grigio e appare irregolare a causa del fusto scanalato e costolato.

L’apparato radicale è fascicolato e molto ramificato, offrendo una buona stabilità. Le foglie, alterne e semplici, sono ovato-oblunghe, con picciolo breve, apice acuminato e margine finemente e doppiamente dentato. Di colore verde chiaro in primavera e estate, assumono una tinta giallastra in autunno e, soprattutto nelle piante giovani, permangono secche sui rami per lungo tempo. Il carpino bianco è una pianta monoica, con fiori unisessuali poco appariscenti, riuniti in infiorescenze distinte. I fiori maschili si presentano in amenti penduli, lunghi 1-4 cm e di colore giallastro; quelli femminili, più piccoli e di colore verdastro, sono localizzati all’apice dei giovani rametti.
La fruttificazione avviene tramite acheni verdastri, di circa 5 mm di diametro, con costolature longitudinali; i frutti sono riuniti in grappoli penduli lunghi fino a 10-15 cm. Ogni achenio è accompagnato da una brattea triloba, con lobo mediano più lungo, utile alla dispersione. I frutti rimangono sulla pianta fino all’inverno, quando si staccano. Oltre al suo valore ecologico, il carpino bianco viene utilizzato anche a scopo ornamentale, in particolare per la creazione di siepi dense grazie alla sua chioma compatta e alla buona risposta alla potatura.

Descrizione del legno e dei suoi impieghi
Il carpino bianco produce uno dei legni più pesanti tra quelli presenti in Europa, noto per la sua estrema durezza e resistenza agli sforzi meccanici. Tuttavia, la sua fibratura contorta rende il materiale difficile da lavorare, limitandone l’uso a specifiche applicazioni che ne valorizzano le proprietà strutturali. In passato, veniva utilizzato dai tipografi per la realizzazione dei cliché da stampa, analogamente al legno di faggio. Il suo impiego tradizionale comprende la fabbricazione di arnesi sottoposti a forti sollecitazioni, come manici di utensili, ruote dentate, denti di rastrelli e altri strumenti agricoli o meccanici. Il carbone ricavato dal carpino era un tempo particolarmente apprezzato nella preparazione della polvere da sparo (“polvere da schioppo”), grazie alla sua qualità e combustione regolare. Oggi, il legno di carpino viene anche impiegato per realizzare oggetti di piccole dimensioni che richiedono resistenza e precisione, come birilli, pezzi degli scacchi, raggi di ruote, ingranaggi, e vari componenti di strumenti musicali. In particolare, trova spazio nella meccanica dei pianoforti e nella produzione di bacchette da percussione, dove la combinazione di densità e risposta elastica è fondamentale.
Curiosità
Dalla corteccia si estraggono sostanze tintorie naturali, utilizzate per colorare sete, lane e cotone in tonalità di giallo e bruno.

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