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Larice

 

Biologia e distribuzione

Il larice (Larix decidua, Mill. 1754) è una conifera appartenente alla famiglia delle Pinaceae, diffusa sulle montagne dell’Europa centrale, delle Alpi e dei Carpazi. È l’unica conifera europea le cui foglie non sono persistenti. È una specie longeva, che arriva facilmente a 400 anni di età. Il larice solitamente ha portamento eretto con accrescimento rapido in gioventù, raggiunge i 35-40 m di altezza e fino a 1 m di diametro. La chioma ha forma piramidale e sviluppo rado, tipico delle specie eliofile che prediligono esposizioni soleggiate. Sui pendii ripidi presenta un fusto sciabolato alla base e, spesso, la chioma non si distribuisce uniformemente intorno al fusto. La corteccia, inizialmente sottile, si ispessisce nelle piante più vecchie, assumendo un colore grigiastro e suddividendosi in placche di forma rotondeggiante o quasi rettangolare di circa 1–2 cm, che rivelano il caratteristico colore rossastro della corteccia interna. Le foglie aghiformi, lunghe fino a 3 cm e dalla consistenza erbacea, si raccolgono in gruppi di 30-40 sui brachiblasti. In primavera sono di colore verde chiaro, mentre in autunno assumono una colorazione giallo-arancio.

Il larice è una pianta monoica, con fiori maschili e femminili sulla stessa pianta. I fiori maschili sono gialli e cadono dopo la pollinazione, mentre quelli femminili sono violacei. Dopo un anno di maturazione, i fiori lignificano diventando “strobili” o “pigne”, che rimangono attaccate ai rami per diversi anni dopo aver disperso i semi alati. Le pigne sono di dimensioni ridotte, misurando 1,5-4 cm. Questa conifera ha un apparato radicale esteso che penetra in profondità, fino a raggiungere gli strati rocciosi del suolo. Se il terreno ha struttura profonda, le radici arrivano sino a 2 m di profondità.

Questa specie si spinge fino alle quote più elevate, specialmente sulle Alpi, dove spesso si associa all’abete rosso e, in particolare nelle Alpi Orientali, al pino cembro, segnando così il limite superiore del bosco. È presente dalla quota del mare fino a 2.400 metri ed è diffusa in tutto il settore montano e subalpino. Qui forma boschi puri, noti come lariceti, ma si trova anche isolata sulle quote più alte, su ghiaioni e terreni rocciosi. Al margine superiore del bosco, dove questo cede il passo alle praterie alpine, si incontrano spesso esemplari isolati, deformati dal vento e dalla neve, con il caratteristico portamento a sciabola. I lariceti rappresentano la naturale fase di evoluzione ecologica dei terreni recentemente disturbati da eventi particolarmente intensi. Per questo motivo, il larice è considerato una specie pioniera e ricolonizzatrice nelle successioni ecologiche, anche se può crescere anche in boschi misti o puri ormai stabili.

Descrizione del legno e dei suoi impieghi

Il legno di larice è particolarmente apprezzato per le sue eccellenti qualità estetiche, tecniche e funzionali. È un legno bicolore, con durame rosa salmone e alburno bianco-giallastro, attraversato da anelli di accrescimento ben visibili e regolari, che ne esaltano la venatura. Ricco di canali resiniferi, emana un profumo intenso e aromatico, ma proprio la presenza della resina impone attenzione nella lavorazione, poiché tende a incrostare le lame degli utensili. Nonostante ciò, non è un legno difficile da lavorare: si presta bene al taglio, alla modellazione, alla smaltatura e alla verniciatura e offre buona stabilità e ottimi livelli di impermeabilità, caratteristiche che lo rendono adatto anche per ambienti umidi o a contatto diretto con l’acqua; non a caso, il larice viene impiegato anche nella costruzione di imbarcazioni. Le sue proprietà isolanti lo rendono inoltre ideale per rivestimenti interni ed esterni. Il legno di larice è molto resistente alle intemperie e al degrado nel tempo, motivo per cui trova largo impiego in edilizia: dalle coperture tradizionali (come le scandole) alle facciate, balconi, infissi, serramenti, porte, scale, pavimenti in parquet, rivestimenti, fino a ponti e opere di ingegneria idraulica. 

Per la sua compattezza, la bellezza della venatura e il caratteristico colore rossastro, è anche l’unica conifera comunemente impiegata in lavori di ebanisteria. A livello artigianale e d’arredo, è molto utilizzato per la produzione di mobilia, attrezzature, mobili da cucina, arredi da agriturismo, panche angolari, tavoli, mobili da incasso e botti e tini, con impieghi anche nella costruzione di case, sia all’interno che all’esterno. Anche i giardini privati ne beneficiano: il legno di larice viene spesso scelto per la realizzazione di recinzioni e pergolati. Infine, dalla sua resina oleosa, estratta incidendo il fusto, si ricava la trementina, utilizzata nella produzione di vernici, creme per calzature e come solvente. Gli antichi romani la usavano anche come rimedio contro reumatismi e gotta.

Curiosità

Venezia è costruita su una fitta rete di palafitte e pilastri in legno di larice. Studi recenti hanno dimostrato che, con il passare del tempo e grazie all’azione combinata di acqua e umidità, questa imponente struttura lignea si è progressivamente indurita, fino a raggiungere una resistenza paragonabile a quella del cemento.

Scarica il report con i dati sulle proprietà regionali

Scarica il documento lavorabile con i dati periodicamente aggiornati sull’andamento del patrimonio forestale della regione Friuli Venezia Giulia.

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